Zingaretti alle Acli: “Vincere la paura con la comunità”

Essere fedeli alla democrazia significa impegnarsi per inverare il dettato costituzionale a partire dalla rimozione degli ostacoli economico sociali e alla libertà che sono indicati nell’articolo 3. Lo sottolinea Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio nell’intervista di approfondimento degli Orientamenti congressuali.

Per il presidente Zingaretti le Acli come tutte le associazioni della società civile, devono rispondere ai bisogni dei cittadini in un tempo condizionato dalla paura. In una società individualizzata molti si sentono soli e fragili. Per contrastare questa tendenza e vincere la paura, è importante riscoprire la dimensione e la soggettività collettiva.

C’è anche una dimensione politica della democrazia da tenere inconsiderazione: ci sentiamo impotenti perché sentiamo lontane le istituzioni, dovremmo allora rafforzare la democrazia ai vari livelli, dall’Europa alle comunità locali, perché ogni cittadino verifichi la sua reale possibilità di scegliere e decidere.

“Le Acli sono tra i movimenti e associazioni che hanno contribuito alla fondazione democratica del nostro Paese”. – spiega Zingaretti – Oggi per coltivare la loro fedeltà alla democrazia devono capire, come tutti, come rinnovarsi per continuare a mantenere un ruolo nella grande storia del nostro Paese, perché “anche chi non è delle Acli, ha bisogno delle Acli”.

La video intervista evidenzia alcuni contenuti che possono arricchire la parte del documento dedicata alla fedeltà alla democrazia (cfr. pp. 8-10) e poi aiuta a introdurre le righe conclusive:

«È davvero un mondo che cambia e non sempre per il verso giusto, per quello che vorremmo. Noi da sempre lottiamo insieme per un mondo più giusto. Ma a volte siamo smentiti, a volte prevale il rancore, il risentimento, il disimpegno, la morte, la strage: la paura. È un sentimento che viviamo e accettiamo, ma a cui rispondiamo con un più di fede, con le nostre opere, con il nostro pensiero (a che serve un pensiero se non sconfigge la paura?), con il nostro atteggiamento di chi è consapevole di come funziona questo mondo e sa anche temerlo. Ma sa anche stare vicino agli altri per organizzare una speranza, per dar spazio a ciò che inferno non è, per rassicurare: perché insieme si può. Per dire – con tutta l’umana incertezza e limitatezza che ci vive dento – ciò che cerchiamo di consegnare ai nostri figli: Niente paura, noi siamo qui» (p. 16)

#AcliNientePaura