Il prossimo 10 luglio, a margine del vertice dell’Eurogruppo, è atteso un incontro informale dei Ministri delle Finanze Ue per discutere dei progressi negoziali sulla Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (Ttf). La Ttf è una piccola tassa che se applicata a tutte le transazioni sui mercati finanziari agirebbe da deterrente contro le operazioni di carattere meramente speculativo, senza penalizzare le posizioni di chi investe con l’orizzonte di medio-lungo periodo.
In vista del 10 luglio, 52 esperti di finanza hanno manifestato il proprio sostegno alla misura con una lettera aperta indirizzata ai 10 capi di Stato e di governo dei Paesi coinvolti. Gli esperti descrivono la Ttf come una misura capace di garantire maggiore stabilità e resilienza finanziaria e di generare considerevoli entrate fiscali per i governi.
Secondo Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli, “la Tassa sulle transazioni finanziarie deve decollare come la prima di una serie di misure volte a premiare e garantire una finanza vera, perché a servizio di uno sviluppo realmente umano. L’Ocse ha recentemente reso noto che il divario dei redditi ha raggiunto livelli talmente insensati da mettere a rischio la coesione sociale”.
“Chi vuole veramente l’Europa – afferma Stefano Tassinari, consigliere di presidenza nazionale delle Acli – deve partire da misure che facciano giustizia a favore dei ceti più popolari. L’economia reale oggi è ostaggio di quella dei “soldi fatti coi soldi”, che garantisce privilegi per pochissimi e alto rischio a carico di tutti”.
La coalizione italiana sulla Ttf è rappresentata dalla Campagna ZeroZeroCinque che dal 2010 riunisce 60 organizzazioni tra Ong, sindacati e realtà del mondo associativo italiano, tra cui le Acli. La campagna chiede al Premier Gentiloni di esprimersi pubblicamente a sostegno del disegno della Ttf europea e di assumere l’impegno pubblico a destinare il gettito dell’imposta a misure di lotta alla povertà in Italia, a programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo e a interventi di contrasto al cambiamento climatico.
Secondo recenti stime della Commissione europea, la Ttf potrebbe generare 22 miliardi di euro all’anno per i 10 Paesi del negoziato. In Italia le entrate erariali, secondo le stime della Commissione e dell’istituto tedesco di ricerca economica (Diw), oscillerebbero tra i 3 e i 6 miliardi di euro all’anno. È stato inoltre calcolato che il mancato accordo del 2016 è costato per i Paesi del negoziato 12,5 miliardi di euro di gettito perso dal 6 dicembre scorso.