Portare cure mediche e psicologiche, offrire pasti caldi e realizzare attività socioeducative con un bus. È il progetto il “Bus della speranza”, promosso dall’associazione I Care, che Ipsia e Acli hanno deciso di sostenere per aiutare la popolazione siriana colpita dal sisma del 6 febbraio 2023.
In un Paese già devastato da 12 anni di guerra, dopo il terremoto sono rimaste solo le organizzazioni umanitarie ad occuparsi di milioni di persone che hanno urgente bisogno di assistenza medica e psicologica. Tra queste c’è I Care, un’organizzazione siriana di volontariato, partner della Fondazione Giovanni Paolo II, che da anni promuove e realizza progetti a favore degli sfollati interni.
Da febbraio I Care ha spostato il centro delle proprie attività da Damasco e Homs ad Aleppo, ma per raggiungere i luoghi meno accessibili, l’associazione, con il sostegno di Acli e Ipsia, vuole allestire un “Bus della Speranza”, in cui realizzare anche corsi di alfabetizzazione, doposcuola, offrire pasti caldi e garantire sostegno psicologico ai bambini e alle donne che con la guerra e il sisma hanno perso tutto. Nella parte anteriore del bus saranno distribuiti, infatti, cibo, vestiario, set igienici, materiale scolastico e saranno realizzate attività formative e ludiche; nella parte posteriore, invece, sarà allestita una cabina protetta per le visite e le cure mediche.
Il costo totale del Bus della Speranza è di 70.000 euro, a cui si aggiungono le spese per le attività educative, mediche e di sostegno psicologico oltre i beni di prima necessità per un totale di 210.000 euro. Sul sito di Ipsia Acli si può sostenere il progetto attraverso una donazione oppure si può scegliere di destinare il proprio 5×1000 alle Acli.