“Tutti siamo figli di Dio. E Dio è Dio di pace. Non esiste un dio di guerra. Quello che fa la guerra è il maligno”. Così Papa Francesco è intervenuto ad Assisi il 20 settembre per partecipare all’ultimo giorno del meeting “Sete di pace: religioni e culture in dialogo”, organizzato dalla Comunità di S. Egidio, dalla diocesi di Assisi e dalle Famiglie francescane.
L’incontro, che ha coinvolto 510 capi religiosi da tutto il mondo, si è svolto a pochi giorni dalla marcia Perugia-Assisi. La 55° edizione della manifestazione avrà luogo il 9 ottobre e vedrà la partecipazione di una delegazione delle Acli, insieme a tantissime persone che arriveranno da 340 località.
Il Pontefice ha sottolineato che bisogna non solo pregare insieme per la pace, ma anche piangere e sentire vergogna per la guerra che gli uomini diffondono ovunque. “E mentre oggi noi preghiamo sarebbe bello che ognuno di noi senta vergogna: vergogna di questo: che gli umani, i nostri fratelli, siano capaci di fare questo”.
Il Papa si è poi soffermato sul terrorismo: “Di fronte a questo non possono esserci divisioni di fede. Non basta ringraziare Dio perché magari la guerra non ci tocca. Sì, ringraziamo per questo ma pensiamo anche agli altri. Noi la guerra non la vediamo. E ci spaventiamo per qualche atto di terrorismo ma questo non ha niente a che fare con quello che succede in quei Paesi, in quelle terre dove giorno e notte le bombe cadono e cadono e uccidono bambini, anziani, uomini, donne. Se noi oggi chiudiamo l’orecchio al grido di questa gente che soffre sotto le bombe, che soffre lo sfruttamento dei trafficanti di armi, può darsi che quando toccherà a noi non otterremo risposte”.