Da novembre 2016, per tutto l’anno scolastico una sessantina di ragazzi provenienti dalle zone colpite dal sisma del Centro-Italia hanno potuto frequentare il dopo scuola organizzato a San Benedetto del Tronto dall’associazione “Laboratorio della speranza” alla quale hanno aderito anche le Acli di Ascoli Piceno.
L’associazione era nata poco dopo il sisma del 24 agosto su invito del vescovo di Ascoli Piceno mons. Giovanni D’Ercole per aiutare e sostenre la popolazione in quel momento difficile: già dai primi giorni di settembre l’associazione aveva organizzato momenti di animazione e festa per i giovani che vivevano negli alberghi o nelle tendopoli.
Con l’inizio della scuola l’associazione ha cominciato a offrire anche il servizio di doposcuola, lezioni di inglese e corsi di formazione e avviamento al lavoro. A queste attiuvità si sono poi aggiunti alcuni professionisti che hanno realizzato anche interventi di sostegno psicologico, laboratori di ciclismo, attività di teatro, musica e danza.
Per permettere ai molti giovani di raggiungere le attività di doposcuola le Acli di Ascoli Piceno hanno messo a disposizione un pulmino Volkswagen Caravelle da 9 posti acquistato con i soldi di donazioni private e o provenienti dai fondi del 5×1000 2013 che i cittadini hanno donato alle Acli durante la dichiarazione dei redditi.
Per l’estate, invece, il “Laboratorio della speranza” attiverà dei centri estivi che hanno prezzi tra i 15 e i 30 euro a settimana: parte della quota finanzierà le attività a favore dei terremotati.
In tutto, per le zone terremotate le Acli hanno raccolto oltre 142mila euro. In parte sono stati utilizzati per il doposcuola, in parte per comprare il pulmino, in parte per ristrutturare i circoli Acli di Tolentino e di Propezzano che funzionano anche come spazi dove la comunità può incontrarsi.
Altri interventi, ancora in fase di progettazione, riguardano invece corsi di alfabetizzazione informatica, visite cardiologiche, tirocini formativi, servizi di teleassistenza e sportelli di consulenza e di ascolto.