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L’alta località è legata ad una concezione aperta, inclusiva e partecipata dell’abitare; all’opposto la bassa località è associata ad un’immagine dell’abitare in cui il posto in cui si vive genera disagio, non ci si sente parte di una comunità abitante e le relazione con il vicinato sono assenti o ridotte a pochi scambi formali. La ricerca sulle periferie, condotta dall’IREF, con la collaborazione della Scuola di formazione delle Acli “Livio Labor”, ha cercato di costruire un indice di località in base al quale interrogare e studiare il campione e i risultati, che verranno resi noti nel prossimo
Incontro nazionale di Studi a Bologna, non sono stati per niente scontati. Le periferie infatti, nonostante il loro alto grado di problematicità, “sono la grande scommessa del secolo – come ha sostenuto Renzo Piano in un’intervista – i centri storici sono sazi e appagati mentre sono le periferie dove c’è ancora fame di cose e emozioni, dove si coltiva il desiderio. Sono la città dove c’è ancora invenzione”.