«Liliana Segre è un simbolo: donna, anziana, ebrea, senatrice a vita, testimone di orrori senza eguali, è un contrasto vivente a molti stereotipi e, come tale, infastidisce e spaventa tutti coloro che puntano a disinformare e banalizzare pericoli ancora attuali». Si esprime così Agnese Ranghelli, Responsabile del Coordinamento Donne Acli, di fronte alla notizia dell’assegnazione della scorta a Liliana Segre dopo le minacce ricevute. «L’On. Segre è diventata suo malgrado il centro di un’attenzione distorta: questo dimostra che siamo di fronte ad un pericolo serio e reale, enfatizzato, oggi, dall’utilizzo del web e dei social media come veicolo di fake news e di espressione di sentimenti d’odio da parte di chi si sente protetto dalla realtà virtuale» osserva Ranghelli. Il Coordinamento Donne Acli esprime dunque solidarietà «ad una donna da onorare non solo per i trascorsi terribili nel campo di concentramento, ma anche per la forza di volontà e il coraggio che, in questi anni, l’hanno portata a vincere il dolore del ricordo per testimoniare a migliaia di persone, soprattutto giovani, di cosa è capace l’odio dell’uomo, di cui ora è vittima ancora una volta».