Il sindaco di Firenze Dario Nardella: “La presenza degli immigrati è un bene per il nostro Paese. Garantiscono la sostenibilità economica del Paese”
Governare significa soprattutto accettare e rendere sostenibili le nuove sfide, anche quando la soluzione non esiste ancora. Poi ci sono vecchie sfide sulle quali le risposte sono più d\’una, ma non tutte sono così efficaci. L’esempio più lampante è la gestione del fenomeno migratorio che ha coinvolto il nostro Paese. A fianco di esempi virtuosi di accoglienza, ci sono anche territori che non riescono a gestire il fenomeno. A volte per responsabilità della politica nazionale, a volte anche per mancanze dell’amministrazione locale.
Di questo si sta parlando in questi giorni a Firenze, alla summer school delle Acli, le associazioni cristiane dei lavoratori italiani. Tra gli interventi in programma, anche quello del sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha sottolineato: “La presenza degli immigrati è un bene per il nostro Paese, perché contribuiscono a garantire equilibrio demografico. Un elemento che porta come conseguenza anche la sostenibilità economica del Paese. Ma la gestione deve essere sostenibile in tutti i sensi”.
Proprio la scorsa settimana, le Acli hanno pubblicato sul proprio sito Internet un position paper su “Immigrazione e riforma della cittadinanza”, nel quale vengono citati anche i dati di una ricerca della Fondazione Moressa dalla quale emerge che il Pil prodotto dagli stranieri nel 2015 è stato di 127 miliardi di euro (8,8% del Pil nazionale). Se si volessero paragonare questi ricavati a quelli di un’azienda, rappresenterebbero la 25esima più grande nel mondo.
La summer school continua oggi affrontando il tema dello spreco alimentare e delle tasse locali, ossia temi di concretezza amministrativa. “In tutta Italia ci sono circa 600 amministratori locali che sono cresciuti con noi – afferma Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli – e che con noi assumono l\’idea di una politica che coniughi la concretezza degli interventi con la capacità di cogliere una visione generale, un agire pensato che pone al centro la persona e le comunità”.