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Sara, l’esperienza sociale del Servizio Civile è crescita

Per capire meglio cosa vuol dire fare il Servizio Civile Universale, abbiamo chiesto a chi questa “avventura“ umana e professionale l’ha vissuta con noi, Sara: romana, laurea magistrale in Psicologia, due Master in People Management e Tutor dell’apprendimento.

 

Perchè hai scelto di fare il Servizio Civile?

Stavo svolgendo il mio tirocinio nel settore dell’orientamento scolastico e professionale, relazionandomi soprattutto con studenti della scuola secondaria di I e II grado, ma anche con ragazzi che avevano abbandonato la scuola. Quando ad ottobre è stato pubblicato il bando del servizio civile ho pensato che fosse il momento adatto per fare quell’esperienza che da sempre mi attirava, ma che avevo costantemente rimandato a causa degli impegni universitari.

 

In quale progetto hai lavorato?

Il progetto “Sestante – Piano Nazionale per la lotta alla dispersione scolastica”, attivo presso le Acli Provinciali di Trieste, che prevedeva l’attivazione di percorsi di sostegno scolastico per bambini e ragazzi a rischio drop-out, con l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica e favorire il loro corretto sviluppo psico-educativo. Il lavoro si svolgeva all’interno del doposcuola, gestito dalle Acli, la cui sede era in un quartiere popolare a forte concentrazione di disagio sociale.

 

Quale attività svolgevi?

Nel corso della giornata io e le altre volontarie ci occupavamo della programmazione delle attività del doposcuola, di mantenere i rapporti con scuola e famiglie, del supporto all’amministrazione, del monitoraggio delle attività del team. Nel pomeriggio svolgevamo attività con i ragazzi, di supporto scolastico, orientamento e animazione. Per mantenere costante la presenza nel quartiere, durante l’estate abbiamo realizzato il centro estivo, inteso come naturale continuazione del doposcuola, con attività ricreative, uscite didattiche e laboratori ludico-espressivi.

 

Un bilancio di questa esperienza?

Se dovessi individuare una singola parola in grado di riassumere il mio anno di Servizio Civile potrei senza alcun dubbio usare la parola “crescita“. Al termine dei 12 mesi mi sono sentita arricchita, sia dal punto di vista personale che professionale. Sento di dover sottolineare il valore sociale di un’esperienza che mi ha permesso di comprendere appieno il mio ruolo all’interno della comunità e le mie responsabilità nei confronti degli altri, in primis le persone più fragili.

 

Cosa hai deciso di fare dopo il Servizio Civile? Questa esperienza ti ha aiutato a capire cosa vuoi fare nella vita?

L’esperienza del Servizio Civile è stata indispensabile da questo punto di vista. Infatti, nonostante un grande interesse per le discipline studiate, mi sono resa conto che il campo del marketing e della pubblicità non era quello più adatto a me. Il servizio civile mi ha dato la possibilità di avvicinarmi ad un settore diverso che mi sono resa conto essere più affine alla mia persona.

 

Cosa consiglieresti ai giovani che stanno pensando di iniziare questa esperienza?

Consiglio a tutti i ragazzi che stanno valutando questa possibilità, di farlo senza alcun dubbio! Ma, soprattutto, di affrontare l’esperienza con entusiasmo, serietà e tanta voglia di imparare perchè, come sempre nella vita, l‘atteggiamento con il quale si affrontano le sfide può fare veramente la differenza.

 

Dopo l’esperienza del Servizio Civile Sara ha deciso di continuare il suo percorso professionale in ambito educativo e si è trasferita all’estero, a Oxford, dove lavora a progetti didattico-educativi nelle scuole.

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