“Il soggetto famiglia ha retto meglio di qualunque altra istituzione allo tsunami epidemiologico e sociale – ha dichiarato il Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, a proposito della ricerca Le famiglie e l’emergenza Covid 19. Una fotografia attuale presentata da RCS e Forum delle Associazioni Familiari – nonostante le risposte che riceve dallo Stato siano ancora parziali. Il gradimento verso l’assegno unico che gli intervistati hanno riservato al sondaggio, seguito dalla richiesta di riapertura delle scuole, sono indicatori importanti: c’è voglia di costruire il futuro dei propri figli serenamente e poi c’è anche desiderio di avere più figli, a patto che lo Stato dia il suo supporto economico ed eroghi anche servizi mirati di sostegno alla famiglia, in primis la scuola, in cui bisogna investire e da cui dipende futuro del paese.”
“Le famiglie esprimono una grande voglia di cambiamento e chiedono una classe dirigente che, dal Governo centrale ai Comuni, sia all’altezza di un’idea di Paese che risponda alle sue molteplici problematicità, centrata sul soggetto famiglia non come sommatoria di più conviventi, ma come collettivo di affetto e socialità su cui si fonda la società italiana, prima colonna del welfare state” dichiara Gianluca Budano, Consigliere di Presidenza Nazionale ACLI con delega alle Politiche della Famiglia.
Le Acli auspicano che questi dati interroghino la politica italiana nella direzione di un nuovo welfare fondato su servizi e politiche non family friendly ma rivolte alle comunità di cui le famiglie sono le cellule vitali.
“Il decreto semplificazione tanto quanto il Family Act, sono un banco di prova unico per cambiare il futuro delle famiglie italiane, anche se la semplificazione dell’accesso a servizi e prestazioni sociali ad oggi è soffocata dalla riforma dell’abuso d’ufficio, il cui eventuale effetto benessere richiede tempi molto più lunghi di norme semplici e immediatamente efficaci come potrebbero essere lo Sportello Unico per la Famiglia o l’introduzione del principio che la diagnosi per un malato cronico è valida in tutti i settori della Pubblica Amministrazione che devono erogargli un beneficio unico e sempre usufruibile.”