Cari presidenti di circolo, provinciali, regionali, internazionali o di qualche altra forma aclista: grazie!
Grazie perché in questi mesi avete sostenuto la Repubblica in uno dei modi che più ci appartiene. Avete provocato momenti di confronto, di approfondimento, di discussione, di dialogo. Avete fatto leggere dossier e inviato documenti. Avete discusso, magari litigato, a voce o per iscritto sui social network o su qualche altro giornale. Avete contattato docenti, avvocati, parlamentari, amministratori, appassionati: avete fatto quello che ci si aspetta da ogni buon aclista.
E lo abbiamo fatto tutti. Non abbiamo fatto propaganda, ma vera pedagogia popolare. Non abbiamo preso una parte in modo pregiudiziale, ma accompagnato un discernimento. E non abbiamo, infine, rifiutato un parere: abbiamo anche detto una nostra parola. Insomma, abbiamo tenuto una postura e preso una posizione.
Così andremo a votare ai seggi e potremo aspettare la domenica sera sapendo di aver fatto il nostro dovere. A qualunque risultato, noi tra qualche giorno risponderemo riprendendo a pensare cosa sarà più giusto fare per questa nostra Repubblica, che sentiamo così nostra perché fondata sul lavoro. O perlomeno così la vorremmo.
Grazie anche agli oltre 25mila cittadini che negli oltre 350 incontri tra Bolzano, Ragusa e Londra hanno accettato il nostro invito. Siete in tanti. Se per caso aveste voglia di ringraziarci, ecco, fatelo nel modo più semplice e che più apprezziamo: andate a votare.
Una repubblica si fonda anche su gesti così.
La Presidenza nazionale