Le Acli Liguria organizzano, per il prossimo martedì 29 novembre alle 17.30, un dibattito con argomento la riforma costituzionale proposta dal governo Renzi e il referendum che chiamerà gli italiani al voto il prossimo 4 dicembre. L’incontro si terrà a Genova, presso la sala Bi.Bi. Service in via XX Settembre 41 a Genova (Piano 3°) e vedrà la partecipazione del presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini e del docente universitario di Diritto amministrativo Mario Alberto Quaglia.
Le Acli hanno interpretato la stagione referendaria come una preziosa occasione per riscoprire l’azione politica dell’associazione e l’originaria funzione formativa di movimento di pedagogia sociale e popolare che sin dalle origini ne ha caratterizzato l’identità. Il numero di tavole rotonde, convegni e seminari promossi ha superato di gran lunga le aspettative iniziali, sostenendo così la convinzione delle Acli che gli italiani vogliano sapere, essere coinvolti, partecipare e maturare scelte consapevoli rispetto al nuovo quadro istituzionale che tanto potrebbe incidere nelle vite quotidiane di tutti.
Il dibattito interno al mondo aclista, soprattutto nelle province e nelle regioni, è stato serrato e ha messo in luce diversi punti vista, un chiaro segnale questo della vitalità delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, che confermano la propria vocazione alla democrazia e alla partecipazione. La pluralità di opinioni è motivo di orgoglio, ma le diverse correnti di pensiero convergono tutte verso un’unica grande necessità: quella di evitare il rischio, tutt’altro che ipotetico, di strumentalizzazioni e di rese dei conti tra fazioni politiche contrarie.
Nel complesso, la riforma sembra garantire istituzioni più efficienti ed adeguate, indispensabili per il rilancio del nostro Paese: stabilità politica, governi e organi di rappresentanza più funzionali, procedure legislative meno complesse e tempi di decisione più ristretti, superamento della conflittualità fra Stato centrale, Regioni ed Enti locali sono una variabile determinante per rilanciare e rafforzare la crescita del Paese e sono tutti obiettivi che si cerca di raggiungere da tempo.
Gli esiti finali di questa riforma sono difficili da immaginare sul lungo periodo, ma certamente, su quello breve, una eventuale vittoria del “no” metterebbe seriamente in crisi il lavoro dell’attuale Esecutivo, che, a partire anche dal lavoro del Governo presieduto da Enrico Letta, sta cercando con forza d’intervenire sulla condizione di inerzia del nostro Paese.
Un esito negativo quasi certamente inciderà sulla spinta riformatrice, rimandando a data da destinarsi una stagione che, dagli anni Novanta in poi, ha chiesto alla politica di cambiare i propri schemi.
Le Acli continueranno a impegnarsi affinché i cittadini italiani possano esercitare liberamente e con consapevolezza, fuori da ogni inutile contrapposizione personalistica e ideologica, il loro diritto di voto, non astenendosi o rifugiandosi nel non voto. L’appuntamento è troppo importante per disertare le urne. L’appello è dunque quello informarsi e a recarsi ai seggi il 4 dicembre per votare.