In Luca l’episodio della trasfigurazione si situa tra il primo e il secondo annuncio della passione, morte e resurrezione, e precede la decisione di Gesù di recarsi con decisione a Gerusalemme.
La scena si svolge durante la preghiera e quindi si configura come una rivelazione, nello Spirito, della identità di Gesù ai discepoli.
Nella preghiera e nell’ascolto della Scrittura, rappresentata da Mosè ed Elia, la Legge e i Profeti, i discepoli cominciano ad approfondire l’esodo di Gesù a Gerusalemme. E’ una comprensione del mistero pasquale che si fa avanti a piccoli passi. Le parole degli annunci della passione, morte e resurrezione risuonano nella loro preghiera. Essi si interrogano su chi è Gesù e così sono introdotti da lui, dallo Spirito e dalla Scrittura, a comprendere chi è e quale è la sua missione e, soprattutto, con quale stile la porterà a compimento.
Lo stile di Dio infatti, non è quello della potenza, ma della cura della vita che si fa servizio della medesima.
Pietro riconosce questo stile e ne gode e vuole che diventi una condizione stabile della sua vita. Egli desidera la comunione con Dio, ma non sa bene, e Luca lo sottolinea, come questo desiderio si compirà.
Nella nube Dio si manifesta e si rivolge ai tre discepoli invitandoli ad ascoltare la parola di Gesù, presentandolo loro come il Figlio amato, l’eletto per l’annuncio e la realizzazione della salvezza. Luca riprende la rivelazione che nello Spirito Gesù riceve dal Padre al battesimo nel fiume Giordano. Là il Padre si è rivolto al Figlio, per rivelargli la sua missione. Qui il Padre si rivolge ai discepoli per rivelare loro il Figlio e la sua missione.
Nella preghiera avvengono cose ordinarie e straordinarie, in ogni caso si ascolta sempre la voce di Dio che si rivela, lasciando poi agli uomini il compito di realizzare la sua parola nella storia.
Così è per Gesù che rimane solo, e per i discepoli che devono ancora compiere un cammino per comprendere fino in fondo chi è Gesù e il suo stile di salvezza, cammino che si compirà, per Luca, dopo la resurrezione sulla via di Emmaus.
Accogliamo la rivelazione del mistero pasquale, stile di Dio per salvare gli uomini e le donne di tutti i tempi e di tutti i luoghi.
21 febbraio 2016 – II Domenica di Quaresima – Anno C
Luca 9, 28b-36
In quel tempo, 28b Gesù, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29 Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30 Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 apparsi nella loro gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
32 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
33 Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. 34 Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35 E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo». 36 Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
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