Di Daniele Rocchetti, delegato nazionale alla Vita cristiana
Prima di tutto se la presero con gli zingari, cacciati via da un appartamento popolare alla periferia di Roma che pure gli spettava. Fui contento, perché, lo sanno tutti, quelli rubacchiano e vivono di espedienti.
Poi vennero a gridare contro Gad Lerner mentre faceva il suo mestiere di giornalista. Non dissi niente, perché lui, ebreo, non stava dalla mia parte e mi stava pure antipatico quando lo vedevo in televisione.
Poi insultarono Liliana Segre e feci silenzio anche quella volta. In fondo, chissà se era vero o, piuttosto, non era, la solita propaganda giudaica. Inoltre, diciamoci la verità, non ne potevamo più di sentire parlare di Shoah.
Poi vennero a offendere papa Francesco, e io non dissi nulla, perché, come mi disse un prete amico, quando è troppo è troppo: prendeva il Vangelo alla lettera ed era fissato con la storia che i migranti erano persone.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.