D: Ho sentito parlare di “pace contributiva” come di una misura utile per sistemare i buchi contributivi in vista della pensione. Ma di cosa si tratta esattamente e chi può usufruirne?
R: Tra le misure contenute nel decretone quota100 e reddito e pensioni di cittadinanza, in vigore dallo scorso 29 gennaio 2019, una riguarda la possibilità di sistemare la posizione assicurativa.
La misura è definita “pace contributiva” in quanto consente il recupero ai fini pensionistici dei buchi contributivi, cioè dei periodi non coperti da contribuzione tra un lavoro e l’altro.
La facoltà di tale riscatto è riconosciuta in via sperimentale per un triennio (2019-2021) in favore degli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, alla gestione separata e agli iscritti presso le gestioni sostitutive ed esclusive dell’assicurazione obbligatoria non già titolari di pensione.
La condizione per l’esercizio della facoltà di riscatto è quindi l’iscrizione del lavoratore in uno dei regimi previdenziali richiamati e che ci sia la presenza di almeno un contributo obbligatorio nella gestione pensionistica in cui si eserciti la facoltà di riscatto e che l’interessato non sia titolare di anzianità contributiva al 31/12/1995.
Potranno quindi beneficiare di tale riscatto i soli lavoratori che si sono iscritti a forme pensionistiche obbligatorie a partire dal 01/01/1996.