Il possibile precipitare degli eventi alla frontiera russo-ucraina rischia di evocare nuovi scenari di guerra sul territorio europeo che potrebbero non riguardare solo Mosca e Kiev.
Mai come in questo momento si avverte la necessità di una seria azione delle diplomazie, che sappiano comporre le divisioni, edificando una pace giusta. Ma più ancora sono i popoli d’Europa ad essere chiamati in causa per far sentire la loro voce contro la guerra, dopo che per due volte, nel corso del XX secolo, il nostro Continente è stato origine di un conflitto devastante che si è poi propagato a tutto il mondo.
Per questo come Acli ci appelliamo al Governo italiano e all’Unione europea perché sappiano trovare una via di mediazione, e in questa prospettiva, con altre associazioni cattoliche, abbiamo promosso il convegno “Per una Repubblica libera da guerra e armi nucleari” che si terrà sabato 26 febbraio a Roma.
Con la preghiera e con l’azione vogliamo testimoniare la nostra volontà di pace e di giustizia per tutti i popoli.