Migrazioni, Manfredonia: il “decreto Albania” è una scelta sbagliata. Meloni si scusi, i migranti non sono pacchi

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“Il governo Meloni insiste sui centri in Albania, ma il progetto si è rivelato un fallimento. “Da qualche giorno sono rientrato da una visita al centro per migranti di Gjiader. Ho visto un luogo desolato, lontano da tutto, simbolo di respingimento e non di accoglienza”, osserva Emiliano Manfredonia, Presidente nazionale delle Acli. Ora “il Governo intende mandarci i migranti che, prima, venivano inviati al centro di accoglienza, dove si poteva fare domanda di asilo. Ora, addirittura, si vogliono prelevare in Italia dai CPR i migranti e deportarli in Albania (paese extraUe)”

“Il decreto approvato oggi cerca di mascherare il fallimento del modello albanese, sprecando risorse pubbliche che avrebbero potuto migliorare il sistema italiano, già afflitto da tempi e procedure insostenibili. – ha aggiunto Gianluca Mastrovito . delegato per le Acli nazionali all’Immigrazione e all’accoglienza – I rimpatri forzati, limitati dalla mancanza di accordi con i Paesi d’origine, non hanno mai superato le 5.000 persone all’anno.”

“Le Acli si uniscono pertanto alla denuncia del Tavolo Asilo e Immigrazione, – ha concluso Manfredonia – riguardo all’uso strumentale di leggi propagandistiche sull’immigrazione, dannose per il Paese e per i diritti umani e chiedono al Governo di fermarsi e alle forze politiche di agire nell’interesse generale, abbandonando politiche che generano solo sofferenza. I migranti non sono pacchi: sono persone. Il Presidente Meloni chieda scusa agli italiani, chiuda i centri in Albania e affronti in modo serio e partecipato il tema dell’accoglienza”.