“I migranti, soprattutto quelli irregolari accettano condizioni di lavoro e di salario inferiori a quelli fissate dalla legge e dalla contrattazione collettiva e, cosa ancor più grave, non denunciano, spesso perché non possono, con la conseguenza che si crea un’economia parallela, invisibile alle autorità di controllo, dove il profitto si genera schiacciando i diritti dei migranti e determinando ulteriori forme di competizione sleale e economie parallele”. Da queste premesse parte una proposta che riguarda la gestione dei migranti, pubblicata su il Foglio di oggi, elaborata da Roberto Rossini, Presidente nazionale delle ACLI e Michele Faioli, docente dell’Università di Tor Vergata di Roma.
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