Quella in Albania è la terza missione della principale rete della società civile impegnata nella promozione e difesa dei diritti delle persone migranti, di cui fanno parte anche le ACLI, realizzata in collaborazione con il Gruppo di Contatto Parlamentare sull’immigrazione.
Il Governo sta nuovamente sperimentando il modello albanese con fini puramente propagandistici da un lato, e innalzando lo scontro con la magistratura dall’altro, senza attendere la pronuncia della Corte di Giustizia europea per proseguire le operazioni.
Le organizzazioni del TAI denunciano inoltre l’assenza dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni a bordo della nave della Marina Militare, nonostante l’ente ONU sia stato designato dal nostro Governo come la realtà preposta ad effettuare le procedure di screening. È fondamentale capire come e da chi sia stata realizzata la valutazione delle vulnerabilità delle persone che vengono trasferite, elemento intorno a cui sono emerse gravi criticità già nei primi due trasferimenti effettuati a fine 2024. Inoltre è necessario garantire la tutela giuridica delle persone trasferite, che non è stata prontamente assicurata nei precedenti arrivi in Albania. Chiediamo al Governo chiarimenti su come le persone possano parlare con un avvocato di loro fiducia, sia in fase di preparazione che di audizione con la Commissione e poi anche in fase di eventuale convalida del trattenimento.
Il trasferimento coatto verso l’Albania rappresenta un grave attacco ai principi fondamentali del diritto e della democrazia. Questo approccio non solo mette a rischio la tutela giuridica e la dignità di chi è costretto a subire queste scelte, ma rappresenta anche un pericoloso precedente. Per questo, come nei due precedenti casi, metteremo in campo ogni sforzo necessario per opporci a questa prova di forza ingiustificata e inaccettabile, per fare in modo che non vengano più trasferite persone in Albania e che i centri di trattenimento vengano definitivamente chiusi.
A Buon Diritto, ACLI, ActionAid Italia, Amnesty International Italia, ARCI, ASCS, ASGI, Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli, CGIL, CIES, CIR, Commissione Migrantes e GPIC Missionari Comboniani provincia italiana, CNCA, CoNNGI, Europasilo, Fondazione Migrantes, Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose, Intersos, IRC Italia, Italiani Senza Cittadinanza, Medici del Mondo, Oxfam Italia, ReCoSol, RED Nova, Refugees Welcome Italia, Senza Confine, SIMM, UIL, UNIRE.