Le Acli si uniscono alla denuncia del Forum del Terzo Settore contro l’articolo 112 della Legge di Bilancio, una misura che prevede l’introduzione di un rappresentante del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) negli organi di controllo di enti che ricevono contributi pubblici superiori a 100mila euro e l’imposizione di un tetto alle spese basato sui valori medi degli anni precedenti.
“Questi interventi, apparentemente mirati alla trasparenza, si traducono in un dirigismo che limita gravemente l’autonomia delle organizzazioni del Terzo Settore, già sottoposte a rigorosi controlli e normative complesse” – ha dichiarato Stefano Tassinari, Vicepresidente nazionale delle Acli con delega al Lavoro e al Terzo Settore. “Misure come queste, che impongono ulteriori vincoli e controlli, rappresentano una violazione dello spirito dell’articolo 3 della Costituzione, che affida alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli economici e sociali per garantire la partecipazione piena di tutti i cittadini”.
Il Terzo Settore svolge un ruolo cruciale nello sviluppo sociale ed economico del Paese, contribuendo alla coesione delle comunità e al supporto delle fasce più fragili della popolazione. “Non è accettabile che venga trattato come un’impresa commerciale, obbligando a essere soggetto Iva. Ancora meno tollerabile è il fatto che, mentre si penalizzano associazioni e cooperative sociali, si chiuda un occhio sugli extraprofitti o sui compensi milionari di manager che operano con risorse pubbliche, senza vincoli sufficienti a garantire equità e trasparenza” – ha aggiunto Tassinari.
La portavoce del Forum del Terzo Settore, Vanessa Pallucchi, ha ribadito come il comma 4 dell’articolo 112 rischi di frenare lo sviluppo dell’economia sociale, limitando la capacità delle organizzazioni di rispondere ai bisogni delle comunità. “Il Governo, da un lato, dichiara di voler promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo, ma dall’altro introduce norme che ne ostacolano la realizzazione” – ha dichiarato.
Le Acli sostengono la proposta di emendamento soppressivo presentata dal Forum del Terzo Settore, che mira a cancellare una norma palesemente incompatibile con i valori di partecipazione democratica e sussidiarietà.
“La democrazia e le libertà fondamentali non possono essere sacrificate sull’altare di un controllo eccessivo e ingiustificato. Il Terzo Settore non deve essere trattato come un ostacolo, ma come un alleato indispensabile per costruire un Paese più equo e solidale” – ha concluso Tassinari.
Le Acli chiedono con forza al Governo e al Parlamento di accogliere questa proposta, rimuovendo gli ostacoli che rischiano di soffocare la vitalità delle organizzazioni sociali e compromettere la loro capacità di operare per il bene comune.