Le ACLI tutte esprimono le loro condoglianze e si stringono attorno ai familiari di Roberto Landini, ex Presidente delle ACLI provinciali di Bologna, recentemente scomparso.
Grande la commozione in tutto il mondo aclista per una personalità importante dell’associazione: militante di Gioventù Aclista sin da ragazzo, impegnato in politica e nel sociale, Landini fu uno dei principali protagonisti della dolorosa “scissione” delle ACLI dal Movimento Cristiano Lavoratori, avvenuta nei primi anni Settanta, dopo che Papa Paolo VI stigmatizzò la “svolta socialista” dell’Associazione.
Convintamente uomo di sinistra, fu tra coloro che scelsero di portare avanti ideali di critica sia del marxismo, sia del capitalismo, dando vita, nei difficili “anni di piombo”, ad un movimento non più collaterale alla Democrazia Cristiana, ma orientato al pluralismo democratico.
Dipendente dell’Università di Bologna, impegnato anche nel sindacato, che considerava una naturale applicazione pratica degli ideali delle Acli, divenne parte della Segreteria Generale della Cisl, ricoprendo incarichi a livello nazionale.
Dal 1996 al 2004 è stato Presidente delle ACLI di Bologna: grande amico di Achille Ardigò, di Gabriele Gherardi, di Giancarlo Tesini, a differenza di questi, alla politica attiva preferì l’impegno sociale, nel ruolo di consigliere e anche di “pungolo” nei confronti di coloro che ricoprivano incarichi amministrativi. Questo lo ha reso ugualmente parte attiva della vita politica bolognese, permettendo alle ACLI di esercitare un’importante influenza nelle scelte legate al welfare cittadino, con particolare attenzione alla terza età e al lavoro.
«Fino alla fine, non ha mai smesso di impegnarsi attivamente nel movimento, in particolare nel Circolo ACLI di Santa Maria Annunziata di Fossolo» ricorda l’attuale Presidente delle ACLI, Chiara Pazzaglia. «Io vengo dallo stesso Circolo: Landini è stato parte integrante della mia storia aclista. Pur essendo stati spesso su fronti diversi, gli ho sempre riconosciuto grande lealtà e autenticità degli ideali cristiani ed associativi che hanno mosso, fino all’ultimo, il suo agire. Siamo vicini alla moglie Pia e ai figli con la preghiera» conclude Pazzaglia.