Si è svolto oggi a Roma, nella sede delle Acli Nazionali, il terzo incontro del ciclo “Lo stato delle cose”: al centro della riflessione il rapporto tra cattolici e politica. È intervenuto il sociologo Luca Diotallevi.
“Il mondo politico dei cattolici italiani è variegato e non è di alcuna utilità, né realistico, pensare di semplificarlo”, dice Diotallevi introducendo il tema dell’incontro. “Il voto del 4 marzo non evidenzia l’assenza dei cattolici dal dibattito politico, ma rispecchia le molteplici anime delle quali è composto”. Vanno distinti due aspetti, perché un conto è il rapporto tra soggetti ecclesiastici, politici e aggregazioni laicali, che è un rapporto ispirato ai criteri dell’istituzionalità. Il secondo concerne la possibilità di agire e di confrontarsi direttamente con più soggetti. Non bisogna temere l’agone politico: si possono anche costruire alleanze, non necessariamente maggioritarie o elettorali. È questo spirito che ha ispirato grandi gesti come il manifesto ai Liberi e forti di don Sturzo, il cui centenario ricorderemo nel gennaio 2019. Il popolarismo sturziano è ancora oggi attuale e indica l’espressione di una cultura politica.