L’appello al voto del Presidente Rossini
Domenica ci recheremo alle urne, come ad ogni scadenza elettorale. Potrà anche apparire un gesto inattuale o inutile o insufficiente: ma la democrazia è fatta così, si regge anche grazie a momenti come questo. Domenica ci recheremo alle urne perché abbiamo troppo rispetto per chi ha conquistato a duro prezzo il diritto al voto e perché abbiamo una preoccupazione per l’Italia che sarà, e che neppure simbolicamente vorremmo facesse a meno del nostro piccolo contributo.
Quest’anno ricordiamo i settant’anni dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica, una carta che ha garantito cose concrete per tutti, dalla scuola al welfare, dalla tutela della persona alla promozione del fare insieme e tanto di più. Sono cose che non si reggono solo grazie alla sostenibilità economica e finanziaria, ma anzitutto grazie al sostegno popolare che regge l’esercizio della democrazia. E domenica abbiamo un’occasione importante per ridire che la democrazia ci importa, ci riguarda, anche se le possibilità di scelta sembrano poche e neppure tutte quelle che avremmo voluto. Proprio per questo occorre esserci, far sentire che un popolo c’è, che ancora esiste un desiderio a governare la cosa pubblica.
Dunque domenica ci recheremo a messa, come sempre: ma poco prima o poco dopo ci sarà un rito giuridicamente sacro da osservare, un esercizio di memoria e di consapevolezza. Invitiamo tutti a votare alle elezioni di Camera e Senato – e, per i cittadini lombardi e laziali, alle elezioni regionali – e a scegliere tenendo conto delle priorità che abbiamo indicato nei nostri documenti: il lavoro e la formazione, il welfare e l’accoglienza, l’Europa e la tutela delle istituzioni democratiche.
Buon voto!