“È inaccettabile che, invece di introdurre misure strutturali come le pensioni di garanzia o incentivi alla previdenza complementare, si propongano interventi che finiscono per penalizzare ulteriormente i giovani lavoratori”. Così Paolo Ricotti, Presidente nazionale del Patronato ACLI, commentando un emendamento alla legge di bilancio in discussione presso la Commissione Bilancio della Camera. “La possibilità di versare contributi aggiuntivi all’Inps, senza reali vantaggi per chi aderisce, appare più come un aiuto alle casse dell’ente che un investimento sul futuro previdenziale delle nuove generazioni”.
La misura, riservata ai soli neoassunti del 2025, prevede la facoltà di versare due punti percentuali in più di contributi, con una deducibilità del 50%. Tuttavia, i vantaggi derivanti da questa contribuzione extra si tradurrebbero in pensione solo al compimento dei 67 anni e su richiesta esplicita, senza alcun impatto sui requisiti per il pensionamento anticipato a 64 anni con 20 anni di contributi. Un intervento che, invece di offrire certezze, rischia di aggravare le già precarie condizioni previdenziali dei giovani.
“Questo emendamento parla di giovani, ma non si preoccupa davvero delle loro necessità”, afferma Simone Romagnoli, coordinatore nazionale dei Giovani delle ACLI. “Si tratta di un’operazione di youth washing che non risponde alle reali sfide che le nuove generazioni devono affrontare, come la precarietà lavorativa e l’incertezza del sistema previdenziale. I giovani meritano politiche lungimiranti, non misure simboliche che non costruiscono un futuro sostenibili”.
Le ACLI sottolineano l’urgenza di introdurre riforme che affrontino in modo serio e concreto il tema delle pensioni per i giovani, garantendo equità e sostenibilità intergenerazionale. In un Paese che ogni anno vede oltre 100.000 giovani lasciare l’Italia, servono soluzioni che invertano questa tendenza e offrano una prospettiva di sicurezza e stabilità. L’associazione continuerà a promuovere proposte che tutelino i diritti previdenziali delle nuove generazioni e garantiscano un futuro equo per tutti i lavoratori.