In Italia manca il lavoro. Ma, paradossalmente, mancano anche i lavoratori. Succede che alcune realtà imprenditoriali facciano fatica a trovare manodopera adatta alle proprie esigenze, soprattutto con una formazione professionale o scientifica.
In Italia, i percorsi possibili nella scuola secondaria superiore sono due: quello dei licei, che è largamente il più diffuso, e quello degli istituti tecnici e professionali: entrambi sono a responsabilità statale. Esiste, poi, il percorso dell’istruzione e formazione professionale a responsabilità regionale (IeFP), offerto da istituzioni formative che partecipano ai bandi emanati dalle Regioni.
I percorsi triennali (per la qualifica professionale) o quadriennali (per il diploma) della IeFP sono da sempre connotati da un più stretto legame col mondo del lavoro rispetto a quelli scolatici: laboratori, esperienze di impresa simulata, stage in azienda.
Ma da settembre del 2015 si sta sviluppando un ulteriore rafforzamento di questo approccio, con la sperimentazione nazionale del sistema duale nei percorsi di IeFP regionali, una strada promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e introdotta tramite un accordo in Conferenza Stato-Regioni: “La via italiana al sistema duale“.
La sperimentazione è centrata sulla IeFP dei Centri di formazione professionale (Cfp) accreditati dalle Regioni e rappresenta l’occasione per attuare un modello formativo integrato tra sistema educativo e lavoro. Con lo sviluppo di questo modello si potenzia il rapporto con le imprese, che diventano non più solo luoghi di accoglienza degli allievi per esperienze di tirocinio, ma veri e propri partner per la progettazione e la realizzazione congiunta dei percorsi formativi.
In questa sperimentazione un ruolo particolare è riservato al nuovo apprendistato formativo. Molto radicato nella cultura tedesca e diffuso in molti altri Paesi del Nord Europa, è un contratto di lavoro molto particolare che vede le istituzioni formative e i datori di lavoro fianco a fianco nello studio e nell’inserimento dei giovani in azienda.
Al termine del primo anno di sperimentazione, la rete composta da Confap e Forma ha svolto un’analisi dell’esperienza e dei risultati ottenuti, attraverso un monitoraggio su 148 centri di formazione distribuiti in 14 regioni italiane. Emerge che l’apprendistato in Italia si può fare, le aziende sono in larga parte interessate e disponibili, i risultati formativi sono più che incoraggianti.
L’esperienza del Sistema Duale, nel suo essere al crocevia tra i percorsi formativi della IeFP e il mondo produttivo e del lavoro, ha rafforzato la capacità dei Centri di formazione di aprirsi al rapporto tra servizi di inserimento lavorativo e formazione. Per esempio, dall’indagine emerge come l’introduzione del Sistema Duale abbia rafforzato il rapporto con l’area delle Politiche Attive del lavoro.
Il positivo riscontro da parte degli operatori dei Cfp, così come delle imprese, degli allievi e delle loro famiglie, fa guardare con fiducia alla realizzazione del Sistema Duale in Italia: il 98% dei rispondenti riconosce nella sperimentazione del Sistema Duale un’opportunità di crescita per i centri di formazione e per i giovani.