I dati complessivi del 2023 forniti in questi giorni dall’INAIL, seppur provvisori, evidenziano una situazione complessa. Da un lato, il numero di denunce di infortunio mostra un calo significativo con 585.356 denunce (-16,1% rispetto al 2022), attestandosi ai livelli antecedenti alla pandemia (-8,8% rispetto al 2019 con 641.638 denunce). Dall’altro lato, le denunce di malattia professionale protocollate nell’anno 2023 sono state 72.754, circa 12.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+19,7%), un dato che richiede una riflessione approfondita.
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio rimangono le prime tre malattie professionali denunciate, anche nel 2023. La situazione diventa ancor più preoccupante considerando le segnalazioni provenienti dai nostri sportelli a livello territoriale.
Nel corso del 2023, 1.041 persone hanno perso la vita sul luogo di lavoro in Italia, registrando un leggero calo rispetto al periodo gennaio-dicembre 2022 (-4,5%).
“Nonostante una significativa percentuale di lavoratori sia consapevole che ogni attività lavorativa possa comportare rischi e potenzialmente causare infortuni o malattie professionali, sono davvero pochi coloro che dimostrano conoscenza dei propri diritti e delle opportunità di tutela offerte dall’assicurazione INAIL”, dichiara il Presidente del Patronato Acli, Paolo Ricotti. In alcuni casi, questa mancanza di consapevolezza può portare a nascondere e quindi a non segnalare al medico o al pronto soccorso eventi minori che, seppur non generanti conseguenze significative, comportano comunque giorni di assenza dall’attività lavorativa.
Inoltre, notiamo che, nella maggior parte dei casi, il lavoratore possiede una conoscenza appena sufficiente del fatto che, nell’ambito dell’INAIL, siano previsti indennizzi economici a titolo risarcitorio per gli eventi lesivi.
È sempre utile ricordare che l’assicurazione obbligatoria INAIL, oltre alle prestazioni economiche come l’indennità giornaliera per i giorni di assenza dal posto di lavoro, oppure la rendita diretta mensile, come anche ulteriori tipologie di prestazioni economiche, comprende anche altri ambiti di intervento. Questi includono prestazioni sanitarie, protesiche, riabilitative, nonché una gamma di interventi finalizzati al reinserimento nella vita lavorativa e sociale, e anche nella sfera familiare.
“È proprio partendo da queste considerazioni – aggiunge il Presidente Ricotti – che il Patronato ACLI ha identificato nella diffusione della conoscenza della tutela INAIL uno degli asset strategici per l’anno 2024, con un particolare focus a partire dai sui nostri sportelli locali e la sua estensione ai canali web e social. L’obiettivo è promuovere una maggiore consapevolezza dei potenziali rischi generati dall’attività lavorativa, con un approccio volto alla protezione, anche in un’ottica preventiva.
La nostra azione di sensibilizzazione sociale, dalla comunicazione alla tutela dei diritti, sarà rivolta a tutti, con una particolare cura ai lavoratori infortunati e tecnopatici, compresi quelli già riconosciuti dall’INAIL”.