“Alle forze politiche proponiamo un modello di società che, a maggior ragione alla luce delle crisi che il Paese sta attraversando, non può che essere più inclusivo e sostenibile, in cui la solidarietà non sia considerata un lusso ma una condizione essenziale di sviluppo. Crediamo che oggi siano d’obbligo scelte politiche nette e coraggiose nella direzione di un nuovo modello socio-economico, fondato sulla centralità del welfare e che investa con convinzione nel capitale umano e sociale” Così si è espressa la Portavoce del Forum, Vanessa Pallucchi alla presentazione dell’appello.
“Nel documento”, afferma Stefano Tassinari, Vicepresidente nazionale Acli e membro del Coordinamento del Forum, “abbiamo scelto di trattare diversi punti essenziali per il futuro del Paese (come del resto ne ‘Il Paese della Dignità‘): la centralità della coesione sociale e della lotta alle diseguaglianze dando centralità al welfare sociale; una politica dell’immigrazione seria e lungimirante che non discrimini nel soccorrere le persone che fuggono da guerre e povertà in base alle loro origini; la richiesta di un sistema fiscale equo e basato sulla progressività e la forte preoccupazione che alcune scelte di riduzione fiscale minino fortemente il sistema di welfare; l’urgenza che si investa nell’economia sociale a fianco della green economy come due direttrici indispensabili per creare uno sviluppo amico del pianeta e in grado di creare lavoro e inclusione sociale; il pressante invito a investire nel ruolo dell’Europa e nella cooperazione allo sviluppo, e ad imporre una via diplomatica ai conflitti; la centralità del ruolo sussidiario del Terzo settore che non può più essere un optional, perchè ora è un obbligo per la Pubblica Amministrazione, e l’urgenza di alleggerire i troppi adempimenti in carico alle associazioni e di togliere loro l’Iva e abbassare l’Irap al pari delle imprese.
“Il monito ‘La solidarietà non sia un lusso’ riprende lo slogan col quale nacque anni fa il Forum ed è quanto mai attuale soprattutto se si pensa che proposte come la flat tax rischiano di minare un sistema fiscale già abbastanza colabrodo, dove l’Irpef di fatto la versa in modo non irrilevante quasi solo il 40% della popolazione. Lo ha denunciato anche ieri Papa Francesco, senza patto fiscale salta il patto sociale: evidentemente la pandemia non ha insegnato a tutti che nessuno si salva da solo e ci potremmo trovare a dover andare al pronto soccorso solo se muniti di carta di credito. il sistema di welfare è già fortemente iniquo laddove ogni persona spende in media circa 2300 euro l’anno di tasca propria per poter godere di cura e assistenza.
Ma ‘la solidarietà non sia un lusso’ richiama innanzitutto alla mente il volto di tanti bambini o mamme morti di sete o di freddo scappando da guerre e dittature, ai confini del nostro Paese o dentro il nostro mare. Se la solidarietà dimentica queste persone o peggio ancora alza contro di loro muri o blocchi navali, non è solidarietà, ma solo calcolo di interessi, anche elettorali”