La nave Asso 28, che “salva” i migranti e li riporta a Tripoli, ha violato le norme internazionali

Il 30 luglio, 108 migranti sono stati salvati dalla Nave Italiana Asso Ventotto per poi essere consegnati al Porto di Tripoli, un porto tutt’altro che sicuro.

Possiamo quindi dire che queste persone siano state davvero tratte in salvo? Difficile dire di sì, visto che sono noti e accertati i trattamenti disumani e degradanti che il Governo libico riserva ai migranti, non avendo, peraltro, mai firmato la convenzione di Ginevra che tutela rifugiati e richiedenti asilo.

Molto probabilmente ci troviamo, dunque, di fronte a una violazione delle norme internazionali, poiché queste persone, soccorse in acque internazionali da un’imbarcazione italiana, nei fatti si trovavano in territorio italiano, quindi il nostro Stato aveva la responsabilità di accompagnarle in un posto sicuro. Insomma, senza mezzi termini, si è trattato di un vero e proprio respingimento.

Auspichiamo che nel nostro Parlamento si faccia subito chiarezza su quanto avvenuto.

Auspichiamo che l’Unione Europea sia più coraggiosa nel proporre politiche degne dell’Europa in cui noi tutti crediamo, una realtà che negli ultimi 70 anni si è spesa per una sempre maggiore tutela dei diritti dell’uomo, della democrazia e delle libertà, affinché non si dovesse mai più assistere a certi orrori vissuti durante la seconda guerra mondiale. Oggi sembra esserci, in Italia e in Europa, almeno per quanto riguarda il fenomeno immigrazione, una brutta inversione di tendenza.

Auspichiamo, infine, che le Nazioni Unite e l’UNHCR intervengano in modo deciso per garantire il diritto d’asilo e il rispetto delle convenzioni internazionali nel Mediterraneo.
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Antonio Russo
Presidenza Nazionale ACLI
Con delega all’immigrazione

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