L’incontro nazionale di Studi delle Acli, in programma a Bologna dal 12 al 14 settembre, in continuità con il tema proposto nella scorsa edizione, “Animare la città”, si svilupperà intorno al tema della mobilità sociale. È un argomento complesso e collegato in maniera molto stretta a due variabili: il lavoro e il livello di istruzione. Chi nasce nel cosiddetto ceto medio quante possibilità di entrare in una classe sociale più alta? È vero che l’ascensore sociale è bloccato e che questo mette a rischio la democrazia nel nostro Paese? A queste e ad altre questioni risponde una ricerca inedita curata dall’IREF, che si concentra soprattutto sul ceto medio, in una fase storica in cui il suo ciclo di espansione si è arrestato con conseguente diminuzione delle opportunità di ascesa sociale per chi parte dalle retrovie della società. Alcuni gruppi sociali come i giovani e le donne vedono le proprie opportunità diminuire sempre più a causa della precarietà lavorativa e della svalutazione dell’istruzione. Quali sono le conseguenze sulla politica e la cultura democratica dei cittadini italiani? La ricerca è partita dai dati resi disponibili dall’ottava edizione della European Social Survey, la più importante e ampia rilevazione socio-politica europea ed ha messo a confronto un primo dato rivelatore della mobilità sociale, cioè la posizione nella scala occupazionale di una persona con quella dei genitori: poco meno della metà del campione ha mantenuto la propria origine familiare, mentre l’altra metà si è mossa. In alcuni casi andando a costituire una nuova élite (in totale fa parte della classe superiore un italiano su cinque), in altri entrando nella classe media. Per poco meno di un italiano su dieci l’esito del percorso di mobilità ha segnato un declassamento. L’esame delle variabili relative al reddito, al titolo di studio e al prestigio sociale dell’occupazione (indice di Treiman) evidenziano due elementi: le marcate differenze tra gli strati sociali e la penalizzazione relativa di coloro che provengono da una classe sociale inferiore. La nuova élite e la nuova classe media mostrano condizioni peggiori rispetto a chi è nato in famiglie di classe media o superiore. Si conferma il ruolo dell’ereditarietà sociale anche all’interno dei percorsi di mobilità ascendente.
La ricerca completa sarà disponibile sul nostro sito dopo l’inaugurazione dell’Incontro nazionale di Studi di Bologna a partire dal 12 settembre prossimo. Per tutte le informazioni e per il programma aggiornato visitate la sezione dedicata a ins2019