È apprezzabile l’intervento sui temi del lavoro in particolare sui centri dell’impiego e il richiamo al terzo settore, che deve essere un tassello per favorire l’integrazione solidale delle persone.
Bene il riferimento specifico all\’Europa: si tratta della nostra “casa comune”, occorre riformarla e siamo certi che gli Stati membri ci riusciranno con il contributo positivo dell\’Italia. Ma non possiamo rinnegare quella strada comune di pace, stabilità, libero scambio e libera circolazione che ci ha portato fin qua. Come esempio è citata la riforma del sistema di Dublino; va bene la riforma, purché non si riduca a una sottrazione di tutele nei confronti di chi ne ha diritto. Abbiamo il dovere dell’accoglienza e dell’integrazione, che sono tali se fatte bene, senza speculazioni e speculatori.
I paesi dell’Unione devono trovare una sintesi che metta insieme sicurezza e solidarietà.
Auguriamo al governo di operare per il bene comune dell’Italia e dell’Europa, che è la grande “costruzione” alla quale siamo tutti chiamati in quest’epoca storica.