“Per generazioni l’Europa ha sempre rappresentato il futuro. Il tutto è partito dalla visione di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, prigionieri politici confinati dal regime fascista sull’isola di Ventotene durante la seconda guerra mondiale. Il loro manifesto “Per un’Europa libera e unita” prospettava un luogo in cui alleati e avversari si sarebbero riuniti per garantire che le “vecchie assurdità” dell’Europa non risorgessero più. Sessant’anni fa, mossi dal sogno di un futuro pacifico e condiviso, i membri fondatori dell’UE hanno intrapreso un viaggio unico e ambizioso di integrazione europea. Hanno deciso di comune accordo di risolvere i conflitti attorno a un tavolo anziché sui campi di battaglia. Hanno sostituito il ricorso alle forze armate con la forza del diritto. Hanno aperto la via all’adesione di altri paesi, per riunire l’Europa e renderci più forti.” Questo l’incipit del Libro Bianco sul “Futuro dell’Europa” a cura della Commissione Europea emanato nel marzo 2017.
Dall’inizio di quel sogno l’Unione Europea è stata costruita gradualmente. Le stesse Istituzioni che oggi rappresentano nel mondo questa unità hanno visto nascite differenziate e hanno avuto modifiche nel tempo.
Nel Dossier lo “stato di salute” dell’Unione europea a 60 anni dalla originale intuizione dei fondatori e in una appendice la sintetica disamina delle istituzioni comunitarie