“L’approvazione al Senato della legge sulla riforma della cittadinanza deve avvenire il prima possibile”. Lo afferma Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli, dopo le dichiarazioni di Matteo Orfini. Il presidente del Pd ha infatti aperto alla possibilità di giungere all’approvazione dello Ius soli “anche a costo di mettere la fiducia al Senato”.
La legge sulla cittadinanza è ferma da un anno e mezzo in Senato, sommersa da 8.700 emendamenti firmati dalla Lega. “Non è accettabile – continua Rossini – che alcuni esponenti cavalchino l’onda del populismo e delle paure. Il parere favorevole degli italiani verso lo Ius soli temperato è consolidato e la politica ne deve tenere conto».
Secondo Antonio Russo, responsabile Immigrazione per le Acli, “è assolutamente incomprensibile che più di 900mila giovani e meno giovani, che sono cittadini italiani di fatto, non possano diventarlo di diritto. Sono persone con alle spalle un percorso di studi compiuto, che lavorano o studiano in Italia. Si tratta – aggiunge Russo – di persone che sono costrette ogni anno a rinnovare con fatica i permessi di soggiorno, che vivono uno stato di invisibilità nello stesso Paese in cui sono cresciuti o, addirittura, nati».
Per sollecitare l’approvazione della legge, le associazioni L’Italia Sono Anch’Io – di cui le Acli fanno parte – e Italiani senza cittadinanza hanno promosso per febbraio un mese di mobilitazione, organizzando ogni martedì sit in e flash mob nelle maggiori città italiane. Il 28 febbraio è prevista una manifestazione nazionale a Roma durante la quale in tanti e tante “metteranno la faccia” in un cartellone passaporto. “Lo stesso – affermano gli organizzatori della manifestazione – che vorremmo avesse chi nasce o cresce in Italia”.