“E’ la rotta invisibile, dimenticata. E’ l’abisso dell’umanità”. Silvia Maraone, operatrice di IPSIA Acli in Bosnia Erzegovina, racconta la drammatica situazione che si sta vivendo in Bosnia Erzegovina nel Cantone di Una Sana, dove la catastrofe umanitaria è ormai vicina, con tremila migranti, richiedenti asilo e rifugiati che vivono in condizioni insostenibili, rese peggiori dall’inverno in corso.
L’incontro “Balkan Route: Bosnia Erzegovina, a un passo dalla catastrofe umanitaria” sarà moderato dal giornalista Nicole Corritore dell’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, con la partecipazione di Francesca Napoli, avvocato e ricercatrice esperta in migrazioni.
L’evento, organizzato da IPSIA in collaborazione con l’ Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa e il Centro per la Cooperazione Internazionale, si terrà giovedì 14 gennaio alle ore 18.30, in diretta sulla pagina facebook di IPSIA.
L’organizzazione non governativa promossa dalle ACLI è molto attiva in Bosnia Erzegovina e, soprattutto in seguito alla chiusura del campo Bira da parte delle autorità locali e al trasferimento forzato di circa 600 persone nel campo di tende di Lipa, oramai saturo a livelli insostenibili, ha deciso di prolungare fino al 28 febbraio 2021 la campagna di raccolta fondi Balkan Route, iniziata l’11 dicembre 2020, che ad oggi con il sostegno di più di 250 donatori, ha raccolto quasi 20.000 euro.
La somma raccolta sarà destinata all’acquisto di cibo, di legna da ardere per riscaldarsi e cucinare, di kit igienici e materiale di primo soccorso.