La nostra contemporaneità ha veicolato la percezione di una scissione, laddove c’era unione: non a caso la parola etica è compresa nella parola estetica. In questo senso la “bellezza” è un concetto universale: tra il bello e il bene esiste un legame misterioso, inafferrabile ma indistruttibile, che può ricomporre in un’unità armonica l’apparente disordine della realtà, rivelandone il senso ultimo e prefigurando il riscatto del mondo, il suo possibile affrancamento dal male.
È questo valore che le ACLI vogliono tornare ad esplorare e sperimentare in un mondo e in un’epoca alle prese con grandi difficoltà. La pandemia ha prodotto una grave crisi su più fronti; ci ha, tuttavia, messi drammaticamente di fronte alla scelta delle cose fondamentali, all’essenza intima e profonda della vita, alla sua radicale bellezza. Ed è la bellezza nell’agire che dovremmo perseguire per partecipare al bene. Quante ferite potremmo guarire con la bellezza!