Una mobilitazione generale straordinaria ha visto le ACLI impegnate in prima linea in tutta Italia e nelle sedi estere per rispondere all’emergenza Covid-19, una pandemia che ha causato, e continua a causare, centinaia di migliaia di morti nel mondo e una enorme crisi economica, di cui ancora non conosciamo l’esatta dimensione.
Una “chiamata alle armi” che ha visto tutte le sedi acliste della Penisola rispondere tempestivamente all’appello della Presidenza Nazionale: dalla sede più grande, provinciale o regionale, al più piccolo circolo di paese, tutti hanno dato (e continuano a dare) il loro contributo.
L’impegno e le forze messe in campo sono quelle di una Associazione che dal 1945 ad oggi ha attraversato da protagonista la storia – sociale, culturale, politica – del nostro Paese, mettendo al centro l’impegno per i lavoratori, le famiglie,i più fragili, sempre nel segno della Dottrina Sociale della Chiesa.
Le misure attivate dal Governo hanno previsto in un primo momento il solo blocco dei voli dalla Cina (focolaio della pandemia), mentre dal 9 marzo è stato proclamato il lockdown pressochè totale delle attività – scuola, aziende, attività commerciali, uffici – con il divieto di circolazione per tutti i cittadini, salvo poche eccezioni.
Facile capire che queste azioni, drastiche e dolorose ma necessarie, hanno portato effetti positivi in termini di contenimento della pandemia, ma nefasti o comunque problematici per quanto riguarda temi come il lavoro, l’economia, le famiglie, la gestione dei minori, la tutela dei più fragili.
Le ACLI si sono attivate in tutti questi ambiti, dando un contributo sia in termini di proposte politiche e sociali, che la Presidenza ha presentato al Governo, sia in termini di azioni concrete sui territori.
I campi di azione per aiutare cittadini e famiglie sono stati principalmente tre: lotta alla povertà e sostegno alla spesa; servizi per i cittadini; raccolte fondi.
Lotta alla povertà: la pandemia ha fatto salire il numero dei nuovi poveri di oltre un milione. Chi già viveva in condizioni di povertà assoluta ha visto peggiorare la propria condizione, a loro si aggiungono ora le migliaia di persone che il lavoro lo hanno perso o lo stanno perdendo a causa della chiusura di molte attività. Il FMI calcola che l’onda lunga della crisi porterà alla contrazione del 12,8% del Pil in Italia.
Per aiutare le famiglie e le persone che non hanno la possibilità di acquistare beni alimentari di prima necessità, sono state organizzate tantissime raccolte-spesa con consegna a domicilio per i più fragili, ad esempio gli anziani.
Sono stati potenziati gli Empori solidali, organizzati in sinergia con varie realtà associative del territorio e il contributo di piccola e grande distribuzione.
Sono stati raccolti e distribuiti farmaci e ogni altro bene necessario, con attenzione particolare anche ai senza fissa dimora, poveri tra i più poveri.
Acli Terra ha creato una campagna di raccolta e distribuzione di olio con cui è riuscita a donare circa 3.000 litri di olio EVO di qualità alle famiglie più fragili dal punto di vista economico. Tra le iniziative anche una collaborazione di una sede Acli provinciale con la Protezione Civile locale per arrivare a tutti i soggetti in difficoltà con la distribuzione di frutta, prodotti dolciari, riso e prodotti per la casa sono stati redistribuiti attraverso la rete attivata per rispondere ai nuovi bisogni emersi durante il periodo di lockdown.
Servizi per i cittadini: l’intero Sistema ACLI si è mobilitato per far fronte all’impossibilità di muoversi dei cittadini e di tenere aperte le proprie sedi.
Per questo sono state tempestivamente attivate modalità innovative, come le piattaforme online, per rispondere a tutte le nuove esigenze e domande.
Il CAF ACLI con l’attivazione di vere e proprie sedi virtuali e il lavoro continuo di oltre 1.500 operatori ha continuato a fornire i suoi servizi di assistenza fiscale.
Il Patronato ACLI ha garantito ai cittadini assistenza attraverso la rete e con un numero unico valido per tutta Italia. Tra le attività anche un servizio di news, con aggiornaemnti quotidiani,s u tutte le novità contenute nei Decreti governativi, in modo da assicurare anche una bussola, una guida affidabile per capire meglio come muoversi nel dedalo di notizie.
Tante le attività messe in campo anche per rispondere alle esigenze dei più fragili: il lockdown infatti ha messo a dura prova anche la salute psichica delle persone, soprattutto anziani e persone fragili. Le ACLI non li hanno lasciati soli e in tutta Italia hanno attivato sportelli online di ascolto, con psicologi e personale sanitario: anche qui la digitalizzazione e le nuove tecnologie sono state una opportunità importante che ha consentito di aiutare tante persone.
US ACLI, molto attiva nel promuovere lo sport e la prevenzione soprattutto per i più anziani, ha mobilitato tutte le sue sedi per organizzare corsi online con lezioni tenute da professionisti: un modo per mantenersi in salute ed ovviare ai problemi causati dall’impossibilità di muoversi o camminare, attività semplici ma molto importanti per tutelare il benessere e la salute.
È stato inoltre favorito il dialogo e il reciproco supporto intergenerazionale con progetti come Adotta un nonno, in cui gli anziani e bambini hanno stabilito, seppure a distanza, rapporti fatti di tenerezza e scambio reciproco: esattamente come tra un nonno o una nonna e i nipoti.
Altro tema centrale il sostegno alle famiglie con figli minori: la sospensione delle attività di asili, scuola primaria e secondaria ha richiesto un enorme sforzo da parte dei nuclei familiari e in particolare delle donne lavoratrici, che di fatto oltre a sostenere il peso della gestione familiare e del proprio lavoro, hanno aiutato i figli nella quotidiana didattica a distanza, ovvero il collegamento in video-conferenza con la propria classe e l’insegnante.
Per questo sono stati organizzati dopo-scuola virtuali, in modo da offrire ai bambini e ragazzi un supporto concreto nel fare i compiti, spesso con il coinvolgimento come insegnanti di studenti delle superiori o dell’Università.
Raccolte fondi: innumerevoli le raccolte fondi organizzate dalle varie sedi per far fronte ad una serie di bisogni resi indispensabili con l’emergenza sanitaria.
Si pensi all’acquisto di strumenti tecnologici, come computer o tablet, da fornire agli studenti delle famiglie meno abbienti, in modo da garantire a tutti il diritto allo studio in un periodo in cui le lezioni si sono svolte solo via web.
Per sostenere il Servizio Sanitario Nazionale, gli ospedali e il personale medico-sanitario impegnato a fronteggiare una emergenza mai vista, con posti letto e terapie intensive insufficienti, attrezzature e supporti di protezione individuale carenti, sono stati raccolti fondi per l’acquisto di mascherine, respiratori e altre tecnologie indispensabili a salvare vite.
Infine, importanti momenti di riflessione sono stati organizzati con i web-talk promossi dalle varie sedi provinciali e regionali: sono intervenute personalità delle istituzioni, della politica, dell’economia e della cultura che si sono confrontate per provare ad immaginare gli scenari del dopo-emergenza, e proporre insieme soluzioni per affrontare i prossimi mesi, che si preannunciano molto difficili per la tenuta sociale ed economica dell’Italia e globale.