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Il carisma di Pio Parisi nel nuovo cammino delle Acli

“La nostra società oggi non mette in cattedra i piccoli e gli umili, come ci insegnava Pio, ma li scarta, li tiene da parte. Oggi dobbiamo recuperare questo spirito di servizio che ci fa entrare nelle piaghe dei più deboli, solo così daremo davvero un senso alla nostra associazione di cristiani” Un passaggio delle riflessioni del Presidente nazionale, Emiliano Manfredonia, che hanno concluso il convegno “Pio Parisi, una profezia del presente” organizzato lunedì 14 giugno dalle Acli insieme all’Associazione Maurizio Polverari e all’Associazione San Pancrazio per fare memoria di Pio Parisi, storico Accompagnatore spirituale delle Acli, a 10 anni dalla sua morte

L’incontro è stato aperto da un articolato excursus dell’ex Presidente nazionale delle Acli, Franco Passuello, che ha ripercorso i primi anni ’70, con la deplorazione di Paolo VI e poi l’incontro con Pio che traghettò l’associazione alla ricucitura completa con le gerarchie ecclesiastiche. “La grandezza profetica di Pio – ha detto Passuello – non era nella sua previsione, ma in una piena e consapevole visione della realtà”. Anna Maria Polverari, dell’Associazione Maurizio Polverari, ha letto il ricordo di Clara Gennaro, una delle studenti che incontrò Pio nella Cappella Universitaria de La Sapienza di Roma: “era diventato fratello, padre, consigliere, guida discreta di quella generazione che sapeva ascoltare come nessun altro”. Poi la Polverari ha voluto lasciare anche il suo ricordo legato all’incontro di Pio e del suo futuro marito, Maurizio Polverari, che instaurò un legame spirituale fortissimo con il padre gesuita “Alla scuola di Pio ancora non capivamo che quelle che sembravano intuizioni, discorsi di passaggio, sarebbero diventati la nostra vita: da allora abbiamo tentato di essere mendicanti di ascolto, libero e attento”.

Anche Padre Pino Stancari ha voluto ricordare la sua amicizia con Pio e lo ha fatto nel modo in cui era solito parlarsi con il fratello gesuita e cioè attraverso i passi della Bibbia: “Nel libro di Samuele c’è l’annuncio della salvezza messianica, c’è una profezia che poi è quella che reggerà tutto ma che si compirà in un apparente fallimento. Anche in Pio c’era questa lucidità, quella di saper assumere in pienezza la responsabilità della profezia”.

Lorenzo D’Amico, dell’Associazione San Pancrazio di Cosenza, ha ricordato come Pio insistesse sulla necessità “di mettere in cattedra quelli che nessuno voleva, i piccoli e gli ultimi ed è la Politica che deve creare strutture capace di mettere in cattedra gli ultimi”. Giorgio Marcello, anche lui dell’associazione San Pancrazio, ha ricordato l’incontro con Pio Parisi e il grande stimolo a vedere applicate alcune categorie astratte, studiate sui libri di sociologia, ma soprattutto “l’idea che la via nuova della politica che intende Pio coincide con la strada di Gesù verso Gerusalemme, ed è quindi itinerario verso la pienezza che diventa tale e ama attraverso la marginalità, il limite e la sconfitta”.

Padre Giuseppe Gaffurini, che seguì da molto vicino Pio Parisi, ha voluto sottolineare le affinità tra l’accompagnatore spirituale delle Acli e il Santo Padre: “mi fa venire in mente Papa Francesco perché anche lui, come Pio, ha scelto la stagione della semina che non tutti scelgono perché è la più difficile, è quella più lontana da quella del raccolto: entrambi hanno preferito aprire percorsi”. Piero Fantozzi, dell’Associazione San Pancrazio,  ha ricordato “quell’ostinazione di Pio a voler richiamare continuamente il linguaggio popolare. Un elemento essenziale della sua idea di politica, che secondo lui è efficace solo quando prende coscienza”.

È intervenuto anche Padre Giancarlo Pani, scrittore decano de La Civiltà Cattolica e giovane studente gesuita ai tempi in cui Pio seguiva la Cappella Universitaria de La Sapienza. Pani ha accennato ad alcuni insegnamenti che furono significativi per il suo cammino: “ci ripeteva spesso che lo studio non significa fare solo esami ma vuol dire anche impegnarsi per gli altri, donare quello che si ha ed è lì che ci è venuta la prima idea di fare i doposcuola”.

Suor Chiara Patrizia si è collegata con un video per sottolineare come “il carisma di Pio continua a indicare vie nuove in questo tempo oscuro della pandemia, quasi che a noi fosse chiesto di sviluppare le sue intuizioni, Pio continua a farci scoprire, in un mondo malato e ferito, il kairòs che vi è nascosto”.

Le conclusioni sono state affidate al Presidente nazionale, Emiliano Manfredonia, che ha collegato gli insegnamenti di Pio Parisi “all’inquietudine che accompagna la nostra associazione, un’inquietudine che nasce dall’interrogativo che mi sono fatto spesso, anche leggendo i testi di Pio: a cosa servono le Acli? Oggi servono le Acli? La risposta è che dobbiamo recuperare lo spirito di servizio oppure non serviamo a niente. Un altro insegnamento di Pio è sicuramente la cattedra degli ultimi e dei piccoli: la società oggi non mette in cattedra gli ultimi, ma li scarta, li allontana. Noi dobbiamo cercare invece di recuperare questo spirito di accompagnamento, che è quello che ci ha insegnato Gesù nel Vangelo, per essere associazione di credenti ma aperta a tutti, anche ai non credenti, chiedendo al Signore che ci dia la fecondità per essere realmente generativi”.

 

Qui di seguito il video integrale del convegno su Pio Parisi

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