«Le critiche formulate dal Tavolo Asilo al sistema degli hotspot previsto dall’Europa per affrontare l’emergenza migranti, devono essere attentamente ascoltate dal governo e dalle istituzioni europee. In particolare non si può non prendere atto che gli hotspot sortiscono l’effetto principale di aumentare la clandestinità ed il numero dei migranti considerati irregolari ed abbandonati a loro stessi, esponendoli così a rischi di varia natura e alimentando il senso di insicurezza sui territori». Questo il commento di Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli sulle richieste contenute nel documento, ‘Hotspot: luoghi di illegalità’, presentato il 1 marzo dal Tavolo Nazionale Asilo, di cui le Acli fanno parte.
«Vi sono inoltre molte domande circa il rispetto del diritto internazionale da parte di questo meccanismo, per le segnalazioni di casi di respingimenti illegittimi, decisi sul solo criterio della nazionalità. Il sistema degli hotspot voluto dall’Ue e realizzato alle frontiere europee, di fatto si sta configurando come una mera operazione di selezione e respingimento che preclude la possibilità a moltissimi di richiedere protezione e asilo e li spinge nella clandestinità. Tali centri – conclude Bottalico – come chiede il Tavolo Asilo, devono ritornare ad essere luoghi di prima accoglienza e di soccorso».