I dodici punti proposti dalla Cina vanno approfonditi con attenzione e, pur non essendo slegati dagli interessi e dalle trame egemoniche di Pechino in Europa e nel mondo, possono e devono però essere una sponda per quella tregua ad oltranza che è la via della pace possibile ora. L’Unione Europea deve immediatamente uscire dalla chiusura politica in cui si è impantanata, con la decisione di intraprendere una vera strada per la diplomazia all’altezza delle sue origini. La pace, lo abbiamo ribadito anche durante la marcia Perugia Assisi di questa notte, è l’unica concretezza possibile e pace significa tregua ad oltranza. Poi su questa tregua si potrà discutere e giungere faticosamente ad una soluzione definitiva ma l’urgenza ora è che tacciano le armi e che si smetta di far morire persone, dando il via ad un intervento umanitario che sia internazionale, sotto l’egida delle Nazioni Unite e non di parte. E sul consolidarsi di una tregua si potranno lentamente rinsaldare le radici e la politica comune europea di entrambe le nazioni coinvolte, facendo fare un passo indietro alle armi, compreso il ritiro dell’esercito russo, e alla logica delle alleanze militari e un passo in avanti al disarmo nucleare, senza il quale ogni conflitto può prendere in ostaggio il mondo intero.