Oggi, 2 aprile, ricorre la Giornata Mondiale dell’Autismo, utilissima occasione per riflettere su una patologia crescente, ancora molto trascurata nelle risposte sanitarie e sociali, nei confronti sia di chi soffre di questa sindrome, sia dei relativi familiari.
Tale patologia, dalle cause più svariate e spesso sconosciute, è noto che crea auto – isolamento “individuale” da parte di chi ne è affetto, che spesso diventa isolamento dell’intero nucleo familiare. A tale disagio non deve però mai seguire l’isolamento sociale, condizione che deve essere neutralizzata dalle Istituzioni scolastiche, comunali, sanitarie. Tanto si può ottenere stimolando e sostenendo l’associazionismo familiare che crea mutuo e reciproco supporto tra le famiglie, “digitalizzando” a fini inclusivi i soggetti affetti dalla sindrome dello spettro autistico e più in generale garantendo servizi sociali, sanitari e di inclusione che non facciano di tutta l’erba un fascio, perchè dire autismo è generico e pensare di programmare ed erogare risposte non differenziate e “spersonalizzate” è ascientifico, non etico, non appropriato e inefficace…e a volte dannoso!
Una sola proposta, tra le tante che si potrebbero fare: nei servizi di integrazione scolastica specialistica e nelle attività di docenza di sostegno, titoli professionali specifici per questi bambini speciali delle nostre scuole!
Gianluca Budano
Consigliere di Presidenza Nazionale con Delega alle Politiche della Famiglia e della Salute