In occasione della Giornata della Famiglia, oggi 15 maggio 2024, le ACLI lanciano una cartolina che vuole rilanciare il nucleo familiare al centro del nuovo paradigma della sostenibilità, che veicola una visione di umanità riconciliata, etica del limite e rispetto della casa comune.
Custodia dell’ambiente, giustizia sociale, sobrietà dei consumi configurano un nuovo modello di sviluppo che solo a partire dalla famiglia e dal suo impegno educativo può diventare un modo di abitare il mondo, delle persone e delle comunità. Umanamente sostenibile perché orientato al primato delle relazioni, valore dei legami, desiderio del bene comune. La famiglia va pertanto riconosciuta, accompagnata, sostenuta nel suo protagonismo sociale, con opportune politiche strutturali che guardino con l’occhiale della famiglia il lavoro, il fisco, la sanità, la formazione e l’istruzione.
Le ACLI intendono porre la famiglia nel cuore strategico della loro azione sociale, del loro impegno civico, della loro visione culturale. È un primato che fa parte del loro patrimonio valoriale, ancora di più nelle multiformi crisi del nostro tempo, in cui la famiglia si rivela nelle sue fragilità e insieme nelle sue grandi potenzialità.
“La chiave della sostenibilità ci consente di meglio comprendere la trasversalità della famiglia rispetto alle nuove sfide e alle transizioni che dobbiamo affrontare, – ha detto Lidia Borzì, Responsabile Famiglia eStili di vita per le ACLI Nazionali – da quella ambientale a quella digitale, da quella energetica a quella economica. Tutte passano attraverso la famiglia, che a sua volta ne è investita in modo impetuoso, nella sua stessa ordinaria quotidianità. Una società a misura di famiglia è anche una società umanamente sostenibile, e viceversa. A partire dalla sostenibilità relazionale, che nella famiglia nasce, cresce, si trasmette. Le relazioni buone sono alla base di una società accogliente, inclusiva, aperta: agli altri e al futuro. Di qui passa anche la costruzione di una cultura della pace. È la famiglia che se ne fa testimone. Il mondo con le sue ferite e turbolenze entra ogni giorno nelle mura domestiche. La pace non nasce solo nei grandi scenari, ma da piccoli gesti che nella famiglia edificano la speranza, fondata su uno stile dei rapporti e una cura per l’altro senza i quali prevale la cultura dell’io e dell’individualismo, dell’esclusione e dello scarto”.