Oggi le procedure per l’acquisizione della cittadinanza sono ancorate all’anacronistico sistema legato al
principio dello ius sanguinis. Inoltre, molti stranieri evitano di farne richiesta per le scoraggianti lungaggini
burocratiche.
Di fronte a questo “contrasto stridente fra la mobilità del lavoro su scala mondiale e la chiusura dello spazio
politico della cittadinanza” (Ricoeur), il nostro Paese ha dunque due urgenze: decriminalizzare
l’immigrazione abrogando buona parte della L. 94/2009 (reato di clandestinità) e avviare un processo di
ammodernamento legislativo, modificando la L. 91/1992 (diritto di cittadinanza).
Un passaggio del Dossier che le Acli nazionali hanno presentato il 26 maggio scorso durante l’evento dedicato “Ius Soli. Cittadini di fatto, cittadini di diritto” e che rilanciano in occasione della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato.
Qui sotto l’integrale del convegno e il Dossier completo