Rispetto della legge regionale ligure 17/2012 sul gioco d’azzardo. Questa la richiesta giunta da numerose associazioni riunite nel coordinamento “Mettiamoci in gioco” che ha al suo interno anche le Acli liguri.
\”Avevamo un’ottima legge regionale, che unita al regolamento comunale dal 2013 al 2017 ha bloccato il proliferare di nuove concessioni e potrebbe ridurre l’offerta del gioco d’azzardo del 90%\”, ha detto Chiara Volpato, presidente del Coordinamento donne Acli Liguria.
La legge in vigore prevede che i giochi d’azzardo e le sale scommesse si trovino a una distanza minima di 300 metri dai luoghi sensibili e il divieto di pubblicità. Da parte sua, la Regione vorrebbe invece abrogare la legge del 2012 e scriverne una nuova.
\”Richiamiamo la Giunta regionale a prendere una posizione netta contro l\’azzardo – hanno chiesto le associazioni di ‘Mettiamoci in gioco’ – e a adottare provvedimenti e azioni che al contempo favoriscano lo sviluppo economico della regione e proteggano i più deboli dalla trappola dell\’azzardo\”.
Secondo i dati il prblema del gioco d’azzardo in Liguria è serio: dal 2013 al 2016 – ci ricordano i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – c’è stata nella regione una crescita del 19,4% delle entrate per l’Erario dovute a gioco d’azzardo. Il fatturato della filiera è aumentato di 15 milioni (+7%), passando dai 214 milioni del 2013 ai 229 milioni del 2016. Secondo l\’Ansa, la spesa regionale per l\’azzardo sarebbe di due miliardi e 485 milioni annui, pari 3.214 euro all\’anno per famiglia.