Esplosione Calenzano, Acli nazionali e Acli Toscana: Basta morti sul lavoro, vigiliamo su rispetto norme e lavoriamo su prevenzione

“L’esplosione avvenuta a Calenzano non è solo un incidente sul lavoro gravissimo: è l’ennesimo. Le leggi sulla sicurezza ci sono, vanno rispettate e fatte rispettare: questa è la prima cosa da fare. Ma serve anche rinnovare e rafforzare l’impegno sulla prevenzione, che non va considerata una spesa ma un giusto investimento”. A dirlo è la presidente di Acli Toscana, Elena Pampana, dopo l’esplosione avvenuta in una raffineria Eni di Calenzano che ha causato la morte di due lavoratori e il ferimento di diverse persone. “A nome di tutte le Acli toscane – aggiunge Pampana – esprimo il cordoglio per le vittime, i migliori auguri ai feriti e un grande ringraziamento alle forze dell’ordine, i Vigili del Fuoco e i soccorritori accorsi sul posto”.

“Queste purtroppo sono le conseguenze peggiori di un lavoro che in in Italia non è più buono, ma è un lavoro povero,  cattivo, fatto di stress, di sfruttamento, di scarsa formazione, di poco rispetto anche delle norme minime, di subappalti assegnati per massimizzare profitti e tagliare costi,  di contratti collettivi nazionali di lavoro accreditati, ma di fatto incostituzionali per quanto sono poveri. E di fronte a questo lavoro sta crescendo un popolo di lavoratori che è rassegnato a condizioni spesso disumane. Le Acli evidenziano l’urgenza di garantire il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e la necessità di applicarle con rigore. Ribadiscono inoltre l’importanza di promuovere una maggiore sensibilizzazione culturale verso la prevenzione, sottolineando che queste tragedie non sono tollerabili e possono essere evitate. L’associazione richiama all’impegno congiunto di istituzioni, imprese e cittadini per costruire una cultura del lavoro che metta al centro la sicurezza e il rispetto dei diritti di ogni lavoratore.