L’Europa è una parte fondamentale della nostra identità associativa. Non esiste, ormai, nient’altro che riesce ad evocare con la sola parola un’idea, un modello e un destino.
L’anno che abbiamo davanti sarà decisivo per il futuro della nostra comunità: il processo di integrazione politica che ha portato pace e sviluppo nel nostro continente ha affrontato molte crisi nel corso della sua storia, ma questa volta non si stanno mettendo in discussione solo le regole comuni ma la cooperazione tra gli stati e i popoli come metodo di risoluzione dei conflitti.
Per noi l’Europa non rappresenta solo uno spazio fisico ma la possibilità per gli uomini di vivere in pace e democrazia. In un mondo cosi distopico in cui vengono celebrati abili leadership globali che giocano con l’illusione della libertà vale molto di più di quello che riusciamo a pensare. L’Europa è in sé idea e strumento con il quale possiamo portare nel mondo humanitas.
Di fronte alla dinamiche mondiali che saranno tra qualche anno, il nostro continente può essere diviso e controllato dai grandi player globali economici e politici, oppure può essere autonomo e determinante nelle scelte strategiche che cambieranno il volto della storia: il futuro del continente africano e le connessioni ideali ed infrastrutturali con l’Asia ed i cambiamenti climatici globali saranno i banchi di prova dove, di fronte al conflitto, si misurerà la capacità europea di far valere un modello sostenibile e di pace.
Con questo piccolo contributo diamo una mano a capire cos’è l’Europa aldilà dell’idea: abbiamo sintetizzato la forma democratica del nostro continente, molte volte confusa nel dibattito pubblico ma centrale per comprendere come la democrazia e la cooperazione siano l’unica strada da percorrere insieme. Per questo ringrazio Gabriele Suffia, collaboratore dell’Ufficio Internazionale delle ACLI , che ha curato questa pubblicazione e tutti coloro che hanno contribuito.
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