Luogo: Pranzo parrocchiale di S.Giovanni Decollato a Trieste
Anno: 2005
Erica: “Che buona! Ma la salsa è tua?”.
Minni: “Si! Domani vado al mercato. Sono anni che faccio la salsa per tutto l’anno”.
Erica: “Al mercato?!? Ma no! ti porto io dal contadino dove compero da anni la frutta e la verdura di stagione!”.
Tutto è cominciato così: davanti ad un piatto di pasta. Due donne unite dal desiderio: di mangiare bene e di aiutarsi. Una settimana a testa prendevamo la macchina e la riempivamo della spesa per entrambe.
Poi si è aggiunta Lucia e poi Elisabetta e poi Betty e poi e poi e poi …tempo qualche mese e ci siamo accorte che, inaspettatamente, stavamo diventando una cosa seria! Una cosa grande! Le nostre macchine di famiglia non bastavano più per contenere le spese per tutti e anche l’impegno si faceva via via sempre più gravoso, ma anche coinvolgente.
Elisabetta: “Domani vado in montagna. L’ultima volta ho provato un caseificio familiare molto buono: qualcuno ne vuole?”.
Lucia: “Perché non comperiamo le arance di Libera?”.
Chiunque entrasse, in maniera del tutto informale, portava qualche idea, qualche suggerimento, qualche proposta: così si allargavano le offerte.
Luogo: Circolo Acli di S.Luigi, Trieste.
Anno 2020
Valentina, presidente del circolo: “Oggi siamo circa settanta famiglie che comperano prodotti da diverse aziende del territorio. Negli anni abbiamo esplorato e contattato aziende agricole a conduzione familiare, cantine, macellerie agricole, le arance da Libera, le olive dalla Liguria, diversi caseifici. Comperiamo, orami da anni, il parmigiano da una azienda che abbiamo sostenuto durante il terremoto, i sott’olio da una signora della Basilicata trovata durante una vacanza da una nostra socia, che dà da lavorare alle donne del paese che altrimenti sarebbero disoccupate. Lo scorso Natale abbiamo acquistato prodotti dalle zone del terremoto delle Marche. Quest’anno, anche in tempo di Coronavirus, abbiamo deciso di allargare la nostra solidarietà attraverso un sistema di acquisti solidali da parte di ogni socio che ha comperato prodotti da devolvere per le spese settimanali della Caritas. Il circolo ogni settimana si riempie di borse e così andiamo avanti, conciliando le attività consuete con il gruppo di acquisto che è diventato una attività centrale per il nostro circolo”.
Luogo: Caritas parrocchiale di S. Giovanni
Betty, una volontaria: “Da quando è iniziata la pandemia le necessità parrocchiali si sono moltiplicate. Da una media di dieci borse settimanali oggi le abbiamo abbondantemente moltiplicate. Sono ormai diverse settimane che grazie al GAS delle Acli, che hanno costruito un sistema di acquisto solidale, le nostre borse si sono arricchite di prodotti freschi che per noi sono una rarità. Quando sono arrivate le uova del contadino molti hanno sgranato gli occhi!”.
Luogo: azienda agricola Chert di Fossalon
Chiara, la contadina: “Quando passate per la spesa vi preparo delle cassette aggiuntive di prodotti freschi per la Caritas…ci sono periodi che abbiamo una produzione troppo abbondante per riuscire a vendere. Le doniamo volentieri!”
Conclusioni: un mondo di donne, con molta semplicità, anche in questo periodo di pandemia ha saputo chiudere il cerchio virtuoso della solidarietà che è un bene per tutti!