Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14, 15-21)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
“Non vi lascerò orfani”
A cura di don Giuseppe Sbuttoni, assistente spirituale delle Acli di Piacenza
Siamo nel tempo pasquale e la forza del risorto ci spinge a testimoniare con le opere la nostra fede incarnata nella vita comunitaria.
La Pasqua è passata quasi silenziosa, coperta dal virus che ha scosso il mondo e ci ha fatto comprendere quanto la nostra vita sia appesa a un filo.
La Parola di Dio non smette di ricordarci l’importanza del perdono e della riconciliazione.
ȃE facile per l’uomo camminare da solo, sentire l’importanza della propria autonomia, ma quando la prova arriva solo insieme si può vincere il male.
La Provvidenza di Dio esiste e con certezza possiamo dire che nei momenti in cui ci sembra lontano, il Signore giunge per venirci incontro rivelandoci le difficoltà della nostra conversione.
Insieme ai discepoli di Emmaus ci auguriamo di incontrare il Signore nella vita e di riconoscerlo vivo come la nostra fede arde nel nostro cuore alla sua Parola.
“Non vi lascerò orfani, ritornerò al Padre, ma sarò sempre presente nelle scelte della vostra coscienza”.
Chi ama sarà amato dal Padre, in Dio c’è comunione, unità di amore, questa infatti è l’esigenza più importante dell’uomo, sentire che qualcuno ci ama sempre. Gioire operando il bene pure nella sofferenza. Cristo è morto una volta sola per sempre, ma è reso vivo nello Spirito (S. Pietro).