Mercoledì 28 marzo l’INPS diffonderà i primi dati sugli effetti dell’introduzione del Reddito d’Inclusione (Rei) durante una conferenza stampa che vedrà la presenza, oltre che del Presidente Boeri, anche del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Poletti, della Presidenza del Consiglio e del Portavoce dell’Alleanza contro la Povertà Rossini.
L’Alleanza contro la Povertà in Italia ha evidenziato a più riprese – raccogliendo nella fase pre-elettorale il consenso di molte parti politiche – come l’introduzione del Rei abbia rappresentato una scelta importante che ha dotato il nostro paese del primo strumento strutturale contro la povertà assoluta.
Oggi la politica deve resistere alla tentazione di liquidare iniziative che hanno cominciato a dare risposte proprio in questi ultimi mesi, evitando il rischio della “riforma della riforma”. Occorre però particolare attenzione sui miglioramenti che già oggi possono essere implementati e che l’Alleanza ritiene strategici per rendere pienamente efficace il Rei: il futuro Governo dovrà estenderne la copertura ed il contributo economico, e, soprattutto, investire sull’attuazione della misura. L’evidenza di questi mesi mostra, infatti, quanto sia cruciale la capacità dei servizi pubblici territoriali di tradurre questa misura di contrasto alla povertà in pratica. Bisognerà inoltre evitare – nell’elaborazione di nuove politiche di welfare di cui il Rei rappresenta una “buona pratica” – misure una tantum o rivolte unicamente ad alcune categorie. L’universalismo è infatti un obiettivo espresso diffusamente: le politiche di welfare – per essere giuste – devono mettere al centro il bisogno, a chiunque appartenga, puntando all’inclusione sociale e lavorativa.