Se fossero confermate le prime notizie dal Consiglio dei Ministri, ancora una volta il Terzo Settore e la rete dell’associazionismo continuerebbero a essere discriminati rispetto ad altri enti profit e non profit.
Siamo consapevoli che spetta a chi di competenza decidere se ci siano o meno le condizioni per riaprire o meno ma quello che è intollerabile è che a qualcuno sia permesso fare sport, teatro e altro e invece le stesse attività vengano negate alla rete dell’associazionismo di promozione sociale.
Chiediamo al Presidente Draghi di sanare questa palese disparità che si è costruita nel tempo e nel susseguirsi dei provvedimenti e che ci pare riscontri profili di incostituzionalità. Tanto più che a questa discriminazione se ne affiancano altre che stiamo denunciando da tempo: le risorse del fondo straordinario per il Terzo settore, i “ristori del Terzo settore”, arriveranno solo a fine anno e senza aumenti si aggireranno intorno a cifre che sono circa la metà di quanto percepito da altri enti; le associazioni che fanno una parte di attività commerciale si vedono bloccate le domande per le risorse previste con i “sostegni” a causa di una errata impostazione della procedura informatica predisposta.
Chiediamo che vengano riaperti i circoli dove si apre altro, sono luoghi fondamentali per ricostruire e ricucire le nostre comunità.