«Il calo della fiducia dei consumatori è un altro segnale che l’Europa non ha una strategia efficace contro la crisi – afferma Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli a commento dei dati Istat sull’indice del clima di fiducia a febbraio – anzi, conferma che sono proprio le politiche di austerità ad aggravare la crisi, precludendo ogni via d’uscita.
Va riconosciuto – prosegue Bottalico – che alcune misure del governo hanno quantomeno attenuato questo calo di fiducia, specie per il settore delle costruzioni. Il Paese, tuttavia, rimane esposto ad attacchi speculativi sul sistema creditizio e sul debito pubblico, non perché vi siano delle criticità insuperabili, ma perché abbiamo accettato delle regole che trasformano un Paese ricchissimo come l’Italia in una riserva di caccia inesauribile per la speculazione finanziaria internazionale. Più passa il tempo e più si può constatare che la eccessiva internazionalizzazione del nostro debito pubblico e la separazione della Banca d’Italia dal Tesoro si sono rivelate delle scelte deleterie per il Paese, e che necessitano di essere corrette.
In questo contesto – conclude il presidente Acli Bottalico – ogni ulteriore richiesta di rigore che dovesse venire dalla Commissione Europea rischierebbe di aggravare la situazione e pertanto non potrà che essere respinta per evitare che ricada sulle fasce più deboli della popolazione. Si tratta di una partita decisiva per il Paese, per il governo ed anche per le opposizioni. Infatti, o si risolve alla radice il problema con il superamento dell’austerità, oppure lo stesso muro che limita l’efficacia del governo Renzi si ripresenterà a chiunque dovesse vincere le prossime elezioni, essendo inconcepibile la sola idea di un altro governo tecnico».