I dati resi noti oggi dall’Istat confermano, come denunciamo da tempo, che la povertà assoluta è ancora una piaga del nostro Paese, per questo sono necessarie riforme di ampio respiro che, oltre alla semplice erogazione di un sussidio, puntino a creare le condizioni necessarie affinché si possa davvero uscire dalla condizione di indigenza.
Le famiglie con minori e gli stranieri sono le due categorie più penalizzate: l’incidenza della povertà assoluta sulle famiglie con 4 componenti è dell’8,9%, del 19,6% se i componenti salgono a 5; mentre gli stranieri è del 30%. Chiediamo ancora una volta di modificare il Reddito di cittadinanza, riequilibrando la scala di equivalenza a favore dei minori e rendendo più semplice l’accesso al sussidio per gli stranieri. Sono, inoltre, necessari investimenti di medio e lungo periodo per un vero piano contro la povertà che punti su formazione e inclusione, rinforzando anche tutti i soggetti coinvolti nella presa in carico dei cittadini in povertà”.
“I dati diffusi da Istat non ci possono lasciare indifferenti. Sono 1,26 milioni i minori che vivono in povertà assoluta, contro gli 1,2 dell’anno prima. Questa condizione coinvolge 52 mila minori in più rispetto al 2017, 52 mila minori che non hanno accesso al minimo indispensabile per vivere una quotidianità dignitosa”. Commentano così i promotori del Network Investing In Children, Fondazione L’Albero della Vita, ACLI, Consiglio Nazionale Ordini degli Assistenti Sociali – CNOAS e Human Foundation
LA PROPOSTA DELLE ACLI
Il documento del Network Investing Children